martedì 22 gennaio 2013

La parola sentiero mi piace perché sa di movimento e a me piace molto muovermi sia fisicamente che progettare, sentiero per me vuol dire anche storia, percorso, gomitolo con un suo filo conduttore e inoltre sentiero è il tratto di strada che percorro a piedi quando lascio il pick-up sotto un grande abete per raggiungere la mia casa. 
Non è solo mio, soprattutto in estate c’è un grande viavai e vi lasciano la loro impronta uomini, cavalli, asini e mucche, mentre durante l’inverno, a parte qualche escursionista con sci o racchette da neve, approfittano delle mie tracce nella neve soprattutto caprioli e volpi, oltre ai miei cani, gatti e capre.
Anche le volpi mi piacciono molto; sono rosse come il mio gatto Tobi, tanto che una sera vicino alla porta dell’orto ne ho scambiata una per lui, sono selvatiche e agili, ogni tanto fanno un pranzetto alle spese dei proprietari di galline, me compresa, e per questo in genere, me esclusa, non sono molto amate.
A volte si lasciano distrarre improvvisamente dal loro cammino, a me capita con gli uomini e mi sono già sbagliata due volte!

Chi siamo...
































Io Maia Beltrame (quella che racconta con le parole) mi piaccio abbastanza anche se riconosco bene i miei difetti che, almeno quelli comportamentali, spero di migliorare strada facendo e questo fa parte ancora del percorso, del sentiero. Sono convinta, anche se non ci sono mai delle certezze assolute, delle mie scelte bene, in linea con me stessa; sono percorsi mai facili e sempre un po’ troppo faticosi, ma ho capito che a me piacciono così. Sono fermamente convinta che bisogna ridurre i consumi e riscoprire il piacere di fare e produrre il più possibile da soli.





Mi piace Giandomenico Frassi (quello che racconta con le immagini), uno dei fotografi che ho trovato sulla mia strada, o sentiero, quando facevo la stylist di food e di arredamento d’interni. Mi piace perchè sfrutta perfettamente la luce che trova e da vero poeta scopre un lato interessante in quasi tutto quello che vede con i suoi tre occhi, mi diverte perché spesso non finisce le frasi ed è sempre un po’ arruffato, da ogni punto di vista!

Non mi piace tanto invece, visto che sono un po’ tedesca, (questo sarà un pregio o un difetto chi può dire?), che arrivi sempre in ritardo e che abbia sempre in mano il cellulare, diventato ora iPhone, visto che sono un po’ tecnologica ma non troppo…


Dove...

Da qualche anno conduco una vita molto ritirata, semplice, quasi essenziale direi, legata mani e piedi, proprio come è scritto nel mio ultimo libro “Coltivo e  Cucino”, alla terra e ai miei animali e forse sono proprio questi ritmi elementari che mi affascinano.

E’ ritirata perché in questa parte della mia vita ho deciso di vivere in un bellissimo alpeggio a 1200 metri in una valle laterale del Monte Rosa, un centinaio di metri sopra un paesino di case in sasso come tanti della Valsesia e dico SOPRA perché non potrei mai abitare in un mondo così piccolo e chiuso come quello di un paese, a pensarci bene già Milano mi stava un po’ stretta con il suo conformismo davvero poco internazionale.





E’ semplice perché  sto piano piano eliminando molto del superfluo. La semplicità non è un punto di partenza ma è una vera e ardua conquista e consiste nello scremare tutto ciò che non serve veramente né all’anima nè al corpo, nel concentrarsi, nel mangiare poco ma bene. La mia vita qui è essenziale perché scorre insieme alle stagioni seguendo i rituali della natura. 
Non posso, malgrado tutto, rinunciare alla mia visione estetica e armoniosa della vita; quella non mi abbandona mai, quindi la casa dove vivo è piuttosto bella, accogliente e particolare.
Coltivo con passione e in modo anche troppo biologico aromatiche alpine e ortaggi molto nordici ovvero cavoli, verze, cavoli rapa, patate, rabarbaro, porri e tutto quello che cresce in montagna tra maggio e settembre.




Ho diverse bocche da sfamare, se escludo i miei figli che oramai sono responsabili di loro stessi,  oscillano intorno alle venti e tra loro spicca un piccolo gregge di capre di cui mi sono assolutamente innamorata.







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